Fonteblanda

Il territorio

La pianura compresa fra il colle di Bengodi a est e il promontorio di Talamone a ovest è il risultato della colmatura di un antico golfo che in parte ha seguito le vicende di tutte le insenature della costa toscana: un golfo profondo che si chiude progressivamente al mare a causa della formazione di cordoni di dune sabbiose detti tomboli.

A nord del colle di Bengodi si sviluppa l’abitato moderno di Fonteblanda.

Le spiagge sono molto vicine soprattutto quella di Bengodi e della Puntata non tralasciando l’OSA che offre anche aree attrezzate e stabilimenti balneari, la spiaggia si dilunga verso Albinia protetta dalla pineta mediterranea.

La storia

L’area di Fonteblanda è ricca di testimonianze archeologiche a partire dall’età del Bronzo.

In particolare il colle di Bengodi è il luogo dove sorse un abitato etrusco (Telamon) collegato alla città di Vulci. L’altura dominava un’area portuale attiva almeno fino al medioevo.

L’abitato fu un punto di riferimento per il territorio circostante fino alla sua distruzione da parte di Silla, sebbene costruito il celebre tempio etrusco il cui frontone è conservato al museo archeologico di Firenze. Per tutta l’età romana fu la pianura ad essere al centro degli interessi economici e politici.

La costruzione di grandi ville connesse con la via Aurelia consentì anche una crescita demografica. Il colle di Bengodi tornò in primo piano con la fine del mondo antico. La presenza di un cimitero longobardo e di beni pubblici denotano un ruolo centrale almeno fino all’anno 1000.

Da vedere

I resti archeologici non sono facilmente comprensibili da non addetti ai lavori. Tuttavia è possibile apprezzare la configurazione morfologica del golfo con le due alture e la pianura interna salendo sul colle di Bengodi.